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lunedì 24 marzo 2014

Pici all'aglione


In Toscana i pici all'aglione sono un primo piatto molto diffuso che prevede l'utilizzo di una pasta lunga senese: il picio, da condire con un sugo di pomodoro,  peperoncino, olio, sale e tanto aglio.
Nella versione che vi propongo, senza pomodoro, ho scopiazzato, modificandola in parte, una ricetta data da Simone Rugiati a Cuochi e Fiamme. 
Lui suggeriva di preparare un sugo con le "trippe" di baccalà (i ritagli) e due teste d'aglio cotte per immersione nell'olio d'oliva o in forno per, mi pare, due ore.
Ora, sia la prima ipotesi che la seconda mi sembravano troppo dispendiose, e così mi sono detta: perché non lessare gli spicchi nel latte? ;-)...e così ho fatto.
Allora: premessa necessaria per la realizzazione di questo piatto: NON fatelo se dovete ricevere ospiti perché l'odore di aglio invaderà tutta la cucina per un giorno intero.


Questa pasta è una sorpresa: candida e delicata esteticamente, decisa e di carattere al gusto. Tra l'altro sono soddisfatta perché, anche se realizzata divergendo un po' dalla ricetta originale, sono riuscita comunque ad ottenere una salsa avvolgente. Ogni picio è stato perfettamente rivestito. ;-)
Ma veniamo agli ingredienti, questi sono per quattro persone:

300 g di pici
1 paletta di baccalà
2 teste d'aglio
latte q. b.
olio
sale 
pepe bianco

Mettete il baccalà dissalato a lessare per 40 minuti, quindi spinatelo e privatelo della pelle. Prendete le due teste d'aglio e ricavatene gli spicchi eliminando in ognuno l'anima centrale, quindi metteteli in un pentolino e ricopriteli con il latte. Accendete il gas e fate bollire per 40 minuti anche questi. Durante la cottura aggiungete il sale.
Una volta cotti scolateli e passateli al mixer; mettete la pasta così ottenuta in padella e aggiungete il baccalà che avrete sbriciolato a mano e un cucchiaio di latte. Mettete su l'acqua della pasta e cuocete i pici fino a metà cottura. Scolateli mettendo da parte l'acqua di cottura e versateli in padella. Terminate la cottura aggiungendo l'acqua messa da parte un mestolo alla volta, fino ad ottenere la consistenza voluta.
Condite con olio evo a crudo e spolverate con il pepe bianco.

giovedì 20 marzo 2014

Canocchie gratinate su purè di fave

Uhm...che bontà! Avete presente quelle giornate in cui siete iperattive e nelle quali sin dal mattino non fate che pensare a cosa preparare per cena, quando finalmente arriverà il momento di stare soli soletti con la vostra metà? Ecco questa ricetta nasce così, e mi ha tenuto occupata un intero pomeriggio tra spesa e preparazione. Tempo davvero ben impiegato. 


Per due persone:

4 canocchie
pangrattato
olio  evo
1/2 spicchio d'aglio
sale 
pepe 
vino bianco

Per il purè:
200 g di fave secche
1/2 cipolla
sale

Per preparare il purè di fave basterà fare un soffritto con la cipolla al quale aggiungerete i legumi dopo averli sciacquati bene.
A quel punto copriteli con acqua fredda e fate cuocere fin quando le fave non saranno spappolate. Aggiustate con il sale.
Sgusciate le canocchie e tagliatele grossolanamente, unitele al pangrattato, all'olio, all'aglio sminuzzato. Aggiustate di sale e pepe e mettete il tutto in padella a rosolare in poco olio evo. Una volta cotto sfumare col vino bianco e mettere da parte. Nel frattempo passatele al mixer le fave cotte e mettete la purea ottenuta in una fondina. Completate con un giro d'olio evo e con le canocchie gratinate.

domenica 16 febbraio 2014

Fusilloni in crema di topinambur con ragù di daikon e capesante

Finalmente ce l'ho fatta! Tra varie vicessitudini, non ultima una malattia che mi accompagna ancora, sono riuscita a realizzare, assaggiare e postare i fusilloni senza glutine de La fabbrica della pasta di Gragnano, che la blogger di http://www.celiacaperamore.it/ mi ha inviato per partecipare al contest: Un fusillo per capello.


Questa è la mia ricetta: veloce e saporita. I fusilli sono avvolti da una crema di topinambur e rinvigoriti con carattere da un ragù tagliato al coltello ed ottenuto con daikon e capesante. Il topinambur veste singolarmente la pasta in modo garbato, conferendole un sentore che ricorda un carciofo un po' dolciastro,  mentre il ragù, cotto nella wok per esaltarne al palato la consistenza senza alterarne il sapore, è un perfetto equilibrio tra il sapore deciso, amarognolo e piccante del daikon e quello dolciastro della capesante. E' poi divertente giocare con un ingrediente croccante che ne accompagna un altro morbido e arrendevole. Beh...io avrei finito, se per voi va bene vi racconto com'è andata.

Ingredienti per 2 persone

180 g di fusilloni
250 g di topinambur
50 g di daikon
6 capesante senza corallo
1 spicchio d'aglio
1/2 bicchiere di vino bianco 
olio evo
pepe bianco

Stracuocete il topinambur in abbondante acqua salata (almeno 1 ora e 30), quindi scolatelo e passatelo al mixer con un po' della sua acqua di cottura. Assaggiate e mettete da parte.
Nella wok insaporite l'olio evo con uno spicchio d'aglio, quindi aggiungete il daikon a quadratini e le capesante, ognuna divisa in sei parti e fate cuocere. Sfumate con il vino bianco e fate evaporare. Cuocete la pasta e scolatela al dente. Conditela con la crema di topinambur quindi ripassatela 1-2 minuti nella wok con il ragù di daikon e capesante. Impiattate e spolverate con pepe bianco grattugiato al momento. Servite.

Con questa ricetta partecipo al contest:


lunedì 3 febbraio 2014

Cecina

Ieri sera, complice una serata da trascorrere inavvertitamente da sola, ho deciso di rilassarmi preparando qualcosa di speciale che non avevo mai provato prima: la cecina,per dirlo alla toscana, la fainè se vogliamo ricordare la versione sarda o, per concludere, la farinata di ceci, così anche i liguri non se ne hanno a male.
Diciamo che mi piace molto, e che di solito l'associo alle serate al cinema, perché, quando nel fine settimana Giacomo ed io andiamo a vedere un film che la programmazione ha previsto per l'ora di cena, prendo alla pizzeria accanto due spicchi di cecina e mangio così, in pace col mondo intero.


Avevo inoltre da consumare un pacchetto di farina di ceci avanzata, quella che avevo usato per i Fiori di baccalà, quindi, se troverete insolite le dosi della ricetta è perché le ho calibrate sul mio avanzo.
La proporzione da tenere comunque, tra farina e acqua è di uno a tre, quindi, in questo caso, che mi ha vista sfornare a fine serata sei teglie come quella nella foto (24 cm.), dovete procurarvi:

450 g di farina di ceci
1350 ml di acqua
15 cucchiai di olio più quello necessario ad ungere la teglia
3 cucchiaini rasi di sale
pepe q. b.

Mettete in una ciotola la farina, l'acqua, l'olio e il sale e mescolate con una frusta fino ad ottenere un impasto liscio. Lasciatelo riposare almeno un'ora a temperatura ambiente coperto. Preriscaldate il forno a 220°, quindi cominciate ad ungere il fondo delle teglie e a versare sopra l'impasto, che dovrà essere poco perché la cecina è buona bassa (circa mezzo centimetro). Infornate per circa 20 minuti e comunque fino a che non vedrete formarsi una crosticina sopra. Servite tiepida con una spolverata di pepe.




lunedì 27 gennaio 2014

Fregola con le vongole

Accipicchia quanto mi piace questo tipo di pasta! Ogni volta che andiamo in Sardegna io, mamma o mia sorella torniamo con qualche pacchetto di fregola, è impossibile resistere!
Questa ricetta è la più simile alla tradizione sarda, che la vorrebbe condita con sugo di arselle, ed è davvero eccellente anche se, devo ammettere, non l'ho preparata io. La cuoca è mia mamma, sarda doc, e io vi restituisco fedele la sua versione ;-).


Ingredienti per 4 persone :

1 kg di vongole
300 g di fregola a grana media
olio evo
3 spicchi d'aglio 
prezzemolo 
sale

Innanzitutto è necessario far spurgare bene le vongole lasciandole in ammollo in acqua e sale grosso per almeno un'ora. Dopo di che vanno sciacquate, rimesse in ammollo e risciacquate, per almeno altre cinque volte.
Una volta fatto ciò, mettete le vongole in un tegame coperto e cuocetele a fuoco vivo fino a che non saranno tutte aperte, quindi spegnete il fuoco e toglietele dal tegame una ad una, lasciando nella pentola il liquido che avranno rilasciato. Non vanno cotte oltre altrimenti diventano gommose. Una volta fatto questo passaggio filtrate con una garza (un tovagliolo va benissimo) il sugo di cottura. Mettete quindi gli spicchi d'aglio ad imbiondire nell'olio, aggiungete il sugo filtrato e mettete da parte.
A questo punto lessate la fregola e conditela con il sugo e le vongole. Aggiungete il prezzemolo e pensatemi...



giovedì 23 gennaio 2014

Pea soup ovvero zuppa di piselli

Prima di quattro anni fa nemmeno sapevo che esistessero i piselli secchi...poi ho comprato il libro: Guida all'autosufficienza di John Seymour e lì ho scoperto che, in alternativa ai piselli surgelati, dall'autore accantonati per una serie di motivi, un'ottima soluzione sono quelli secchi.
Il gusto è molto diverso. Più sapido, corposo e avvolgente, ideale per una confortevole zuppa invernale, da rendere più divertente con un po' di prosciutto cotto piastrato e poi tagliato a cubetti.


Ingredienti per circa 12 bicchierini

1/2 cipolla
olio
500 g di piselli secchi
acqua 
sale
1 fetta spessa di prosciutto cotto

Sciacquate bene i piselli, quindi preparate un soffritto con l'olio, la cipolla, il sedano e la carota. Una volta pronto aggiungete i piselli e ricopriteli di acqua salata e fate cuocere a fuoco non troppo alto minimo 40 minuti. All'ultimo momento cuocete alla piastra la fetta di prosciutto per circa 3 minuti per lato, quindi tagliatela a cubetti e mettetela sopra la zuppa. Velocissima!

domenica 12 gennaio 2014

Gnocchi di ricotta di bufala al pesto di Nicolino

Domenica è sempre domenica...eh sì! E' decisamente una gran giornata per cucinare e dedicarsi ai piaceri. C'è tempo, voglia e spesso anche occasione di preparare un piatto per qualcuno, sia un ospite inatteso, oppure persone che aspettavi da tempo.
Così è successo oggi, quando finalmente hanno suonato al campanello due vecchi amici per i quali avevo preparato gli gnocchi di ricotta, che mi piacciono perché sono morbidi e saporiti, e li ho accompagnati con un pesto davvero speciale, fatto da un ligure doc che me lo ha regalato per Natale, quello del babbo della mia collega e amica Francesca.
Inutile dire quanto sia buono, ma, sicuramente, la cosa che da subito salta all'occhio è anche la bellezza, con quel verde brillante...una meraviglia!
Però, proprio perché il pesto non è opera mia, non posso che attendere per pubblicare gli ingredienti, che chissà se avrò mai con le dosi precise ;-).
Nell'attesa mi limito a  lasciarvi la ricetta degli gnocchi che vi assicuro sono da provare.


Per gli gnocchi

200 g di ricotta di bufala
45 g di pecorino grattugiato
45 g di parmigiano reggiano
1 uovo
90 g circa di farina

Mettete in una ciotola tutti gli ingredienti insieme, mischiate fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo, quindi ricavate dei bastoncini, tagliateli a tocchetti e schiacciate ogni pezzetto così ottenuto con la forchetta.
Lessate in acqua salata e condite con il pesto...spe-cia-li!

venerdì 27 dicembre 2013

Calamarata al pesto di pistacchi e scampi

L'idea di fare il pesto di pistacchi mi è venuta diverse volte, ma poi, puntualmente, mi passava di mente o la mettevo da parte perché la destinavo ad un pomeriggio calmo, di quelli da trascorrere in cucina da soli con un sottofondo di musica jazz. 
Arrivano poi le feste con loro i regali e ti ritrovi sotto l'albero una confezione di pistacchi siciliani, le casse per ascoltare l'Ipod e ti rendi conto che non puoi rimandare oltre: devi trasformare il tuo proposito in azione e farti coinvolgere da questo clima festoso, preparando la leccornia per i parenti che, con te, trascorreranno questi giorni slow. Perché se c'è una cosa che adoro di queste feste è la calma e la sospensione del tempo che ci concediamo durante questi pranzi gioiosi, tutti insieme.
La preparazione di questa pasta non è stata affatto difficile, ma certo laboriosa e un po' lunghina, quindi diciamo pure che è da segnare ed archiviare come ricetta per le serate organizzate, non una cosina da farsi all'ultimo minuto per intendersi.


Ingredienti per 4 persone:
150 g di pistacchi
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di grana padano
olio e sale q.b
16 scampi
1/2 carota
1/2 cipolla
1/2 costa di sedano

In una pentola immergete per 2 minuti i pistacchi sbucciati in acqua bollente, quindi scolarli e privateli della pellicina. Metteteli quindi nel minipimer con l'aglio privato del germe, il grana e l'olio.
Una volta fatto ciò ed ottenuto la consistenza di un pesto, mettete da parte e iniziate a eliminare i gusci dagli scampi, avendo cura di conservare i carapaci che, insieme a mezza cipolla, mezza carota e mezza costa di sedano andranno a formare un brodo di pesce.
Filtrate il brodo e mettete da parte. Scottate 1 minuto per lato la polpa degli scampi, quindi fate cuocere la pasta nel brodo di pesce, scolate al dente (mettete da parte un po' di brodo di cottura) e terminate la cottura in una pentola dove avrete assemblato gli scampi e il pesto, avendo cura di allungare via via il condimento con il brodo, così da ottenere una consistenza che avvolga perfettamente la pasta.



domenica 15 dicembre 2013

Acquacotta

Conoscete l'acquacotta? E' una ricetta maremmana, che, virtuosa come capita spesso alle preparazioni toscane, riusa il pane avanzato e lo trasforma in un piatto unico che ci riconcilia con il mondo. Perché ci ricorda che non si butta il cibo, perché è salutare e, cosa più importante di tutte, perché è irresistibilmente buona! Soprattutto in inverno, quando le serate richiedono un pasto confortevole e magari siamo rientrate esauste dai nostri mille giri, cosa può esserci di meglio di una ricetta che non ci richiede nemmeno di andare a fare la spesa? L'unico ingrediente che magari dovremmo procurarci prima è il cavolo nero, il quid di questo piatto perché chiude perfettamente, con il suo gusto piccante e di carattere, una prelibatezza che non vi deluderà. 

Per 4 persone gli ingredienti sono:
2 coste di sedano
1 cipolla grande
2 spicchi d'aglio
abbondante olio evo
350 ml di passata di pomodoro
1 mazzo grande di cavolo (il mio una volta pulito pesava 250 g circa)
1/2 filo di pane raffermo
sale 



Private l'aglio del germe interno, affettate la cipolla e il sedano e tagliate il cavolo. Mettete tutte le verdure, insieme alla passata, in un tegame e fatele appassire per 20-25 minuti nell'olio.
Contemporaneamente mettete in una pentola a bollire dell'acqua salata. Una volta trascorsi 20-25 minuti vi renderete conto che le verdure si sono ridotte di volume, a questo punto è arrivato il momento di coprirle con l'acqua calda. Lasciatele sobbollire per altri 10 minuti quindi aggiungete il pane raffermo che avrete tagliato a pezzi non troppo piccoli. Cuocete ancora mescolando, fino a che non otterrete una consistenza simile a quella della pappa al pomodoro: sfatta per intendersi. :-) A fine cottura aggiungete, se vi piace un uovo a testa.



"Con questa ricetta partecipo al contest Comfort food di La cucina delle streghe"

giovedì 12 dicembre 2013

Fiori di baccalà su letto di cavolo nero

L'anno scorso durante un periodo che mi ha vista sperimentare tanti tipi di pasta ripiena ho fatto un acquisto decisamente divertente, un set di quattro stampini che aggiungono un tocco di brio ai ravioli.
Nello specifico le formine a disposizione sono quattro: fiore, tondo, cuore, stella.
La ricetta di oggi l'ho realizzata col fiore, il mio stampo preferito perché lascia intorno al ripieno tanta pasta (marciapiede come si dice da noi).



Ingredienti per 65 ravioli

Ripieno
400 g di baccalà lessato
200 g di patate
1 cipolla media
olio evo
sale
pepe

Per la sfoglia 300 g di farina 0
50 g di farina di ceci
acqua

Condimento
2/3 mazzi di cavolo nero
olio evo

Mettete a lessare il baccalà (dissalato in acqua per almeno due giorni, con un ricambio abbastanza frequente) per almeno 30 minuti dalla presa di bollore dell'acqua, quindi scolatelo, eliminate la pelle, le lische e sminuzzatelo. Lessate anche le patate e, una volta morbide, passatele allo schiacciapatate. A parte tritate finemente la cipolla e fatela stufare con molta calma in olio evo. Terminate queste operazioni riunite i tre ingredienti e amalgamate l'impasto.

Per la sfoglia setacciate le due farine e lavoratele con l'acqua e un pizzico di sale. Mettete poi la palla ottenuta a riposare in frigo per almeno 30 minuti e ... buon divertimento! Nel mio caso, non avevo con me la macchina Imperia quindi ho tirato la sfoglia a mano. Lavoro lungo, ma soddisfacente!





Ho condito i ravioli con un goccio d'olio a crudo, e li ho adagiati su un letto di cavolo nero che ho semplicemente passato alla wok con olio e sale. L'unico accorgimento che ho adottato è stato quello di ridurre a striscioline il cavolo prima della cottura. 


mercoledì 4 dicembre 2013

Il pasto "gnudo".

Questa è la seconda versione di gnudi che conosco. Stasera mi sono concessa una super mangiata di questi, che per me, sono un perfetto comfort food. Morbidi, avvolgenti, consolatori. Mi ricordano l'infanzia, e mi fanno sentire salutista. Li ho accompagnati con un sugo al pomodoro semplice, salsa in maremmano, rinvigorita da un pizzico di peperoncino. Very good!




Ingredienti per 4 persone

350 g di ricotta di pecora
150 g di spinaci lessati e strizzati
2 uova 
5 cucchiai di fecola di patata
3 cucchiai di parmigiano
1 pizzico di noce moscata
sale
pepe

Per il sugo
1 spicchio d'aglio
500 ml di passata di pomodoro rustica
1 cucchiaino di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
1 pizzico di peperoncino

Sminuzzate con la mezzaluna gli spinaci, aggiungeteli alla ricotta insieme alle uova, al parmigiano, alla fecola setacciata e alla noce moscata.
Aggiustate di sale e pepe e iniziate a lavorare con la frusta. Quando avrete ottenuto un composto omogeneo mettetelo a riposare in frigo.
Dopo un'oretta tiratelo fuori e iniziate con due cucchiai a modellare delle quenelle. Passateli nella farina e immergeteli nell'acqua bollente salata. Portateli a cottura a fiamma non troppo alta, altrimenti rischiate la rottura. Gli gnudi vanno scolati quando salgono in superficie, come gli gnocchi.
Conditeli con un sugo di pomodoro velocissimo che io ho fatto così: ho rosolato a fiamma molto dolce l'aglio, quindi ho aggiunto la passata corretta con un cucchiaino di zucchero e mezzo di sale, più un pizzico di peperoncino. Dopo 5 minuti ho spento tutto.
Condite gli gnudi e la pappa è pronta!

"Con questa ricetta partecipo al contest Comfort food di La cucina delle streghe"






martedì 3 dicembre 2013

Rigatoni con polpa di granchio, pepe rosa e crema di piselli secchi

Adoro la pasta, soprattutto quando a condirla sono i sughi senza pomodoro, che, secondo me, a volte rischia di coprire troppo il sapore di grano. Uno dei miei piatti preferiti è infatti l'aglio e olio, se non olio a crudo e parmigiano.
La ricetta che segue mi frullava per la testa da un po', ma solo oggi ho trovato la chiusa perfetta e così l'ho messa alla prova...
Si tratta di rigatoni alla polpa di granchio e pepe rosa, avvolti in una crema di piselli secchi. Il risultato finale è convincente, anche se speravo diventasse più verde...voi che ne pensate?


Ingredienti per due persone

160 g di rigatoni
180 g di polpa di granchio
1 scalogno 
1 cucchiaino di pepe rosa in grani
2 mestoli colmi di crema di piselli secchi
1/2 bicchiere di vino bianco
olio evo q. b.
sale

Fate appassire a fuoco bassissimo lo scalogno nell'olio insieme ai grani di pepe. Una volta che lo scalogno avrà aromatizzato l'olio eliminatelo ed aggiungete la polpa di granchio. Cuocete per un minuto, dopo di che sfumate con il vino bianco e fate evaporare. Una volta evaporato spegnete il fuoco. Aggiustate di sale e pepe.
Sciacquate molto bene i piselli secchi, quindi metteteli sul fuoco completamente ricoperti d'acqua con una presa di sale. Fate cuocere fino a che non si sfaldano, quindi prendetene una parte e frullateli. Nel frattempo lessate la pasta scolandola prima del termine indicato nel pacchetto e mantecatela con la polpa di granchio, la crema di piselli e un po' di acqua di cottura che avrete lasciato da parte. Terminate con un giro di olio a crudo.

martedì 15 ottobre 2013

Gnocco ripieno ai porcini

Uhm...finalmente l'autunno, la mia stagione preferita, con le giornate che si accorciano, le serata a casa, la scuola che rinizia e quei colori meravigliosi sugli alberi e nei boschi.
I funghi che tornano protagonisti e i pranzi domenicali che tornano a farci assaporare il tempo lento. Questo sabato con i primi funghi di stagione abbiamo onorato uno splendida giornata tra amici, con chiacchere, risate e buon vino.
La ricetta che segue è stato il nostro primo, una vera coccola.


Ingredienti:

300 g di patate lesse
100 di farina 0
300 g di funghi porcini freschi
2 spicchi d'aglio
olio
sale
pepe bianco
besciamella ai porcini 

Preparate il sugo mettendo a scaldare gli spicchi d'aglio nell'olio, quindi aggiungete i porcini tagliati grossolanamente, salate, pepate e dopo circa 5 minuti spegnete tutto. Mettete a bollire le patate in acqua salata, quindi schiacciatele, aggiungete la farina setacciata e lavorate l'impasto.
Stendetelo poi sopra la pellicola con un mattarello e cospargetelo con i porcini che avrete passato al mixer per pochi istanti dopo averli scolati dall'olio (per intendersi dovete ottenere la consistenza di un ragù).
Arrotolate tutto aiutandovi con la pellicola e chiudete il rotolo stringendo bene. Sigillate poi con uno spago a mo' di caramella e fate bollire per 20 minuti circa.
Nel frattempo, con l'olio rimasto dalla cottura dei porcini realizzate una besciamella.
Per le dosi regolatevi così: misurate l'olio, aggiungete uguale quantità di farina e poi il latte, a filo, mescolando piano piano a fiamma bassa. Per sapere quanto latte utilizzare considerate che dovrà essere in quantità 10 volte maggiore rispetto agli altri due ingredienti.

Es: 50 ml di olio, 50 g di farina, 500 ml di latte.

Una volta pronto il rotolo scartatelo, scolatelo, tagliatelo a fettine e conditelo con la besciamella.




venerdì 13 settembre 2013

Gnudi

Gli gnudi sono un primo leggero e delicato, realizzato con il ripieno dei tortelli ricotta e spinaci, senza pasta di copertura. Una sorta di gnocco molto morbido, da condirsi con un sugo al pomodoro o con il burro e la salvia. 
Il piatto è di origine contadina, ed è tipico della Toscana in generale, della zona maremmana e senese in particolare. In questo caso li ho lucidati con burro e salvia ed ho aggiunto solo un po' di pinoli tostati. Mi è piaciuta questa combinazione perché i pinoli hanno fatto da contrappunto alla consistenza dello arrendevole dello gnudo. Ma ora vi lascio alla ricetta.


Ingredienti per circa 20 gnudi:

350 g di spinaci lessati e strizzati 
300 g di ricotta mista
6 cucchiai di pangrattato
6 cucchiai di parmigiano
2 uova
sale
pepe q. b.


Per prima cosa lasciate una notte la ricotta in frigo adagiata su un colapasta e avvolta in un tovagliolo affinché perda la parte liquida. Pulite e lessate gli spinaci, scolateli e strizzateli, quindi cominciate a sminuzzarli finemente con un coltello. Uniteli alla ricotta, poi aggiungete le uova, il formaggio e, poco a poco, il pangrattato.
Aggiustate di sale e pepe e fate riposare in frigo.
Intanto portate a bollore l'acqua e realizzate delle quenelle con l'impasto, passatele nella farina e fate cuocere a fiamma non troppo alta. Devono sobbollire. 
Quando salgono, così come gli gnocchi, sono pronti. Ripassateli in padella con il burro e la salvia, quindi decorate con i pinoli che avrete tostato in padella.

lunedì 19 agosto 2013

Panzanella

La ricetta estiva più ecologica ed economica che conosca. Verdure crude, pane raffermo, acqua, aceto, olio, sale.


 Per questa panzanella:

1/2 filo di pane toscano raffermo
1/2 cipolla rossa
2 pomodori tondi maturi
1 costa di sedano
acqua
sale
aceto
olio q. b.


Bagnate con acqua e aceto il pane, quindi sbriciolatelo grossolanamente. A parte affettate sottilmente la cipolla, il sedano e tagliate a dadini il pomodoro (privato dei semi).
Mettete per una decina di minuti a bagno la cipolla in acqua e aceto quindi scolatela, aggiungetela alle altre verdure e salate. Unite infine il pane sbriciolato, l'olio, e aggiustate, se necessario, ancora di sale.

Potete a questo punto aggiungere ciò che volete, ci sta benissimo il tonno, ma io non lo avevo.

martedì 11 giugno 2013

Malloreddus al finocchietto con salsa di alici e cipolle caramellate

Quanto mi piace passeggiare nel verde e raccogliere le erbe spontanee...una delle mie preferite è sicuramente il finocchietto perché col suo gusto fresco e persistente si presta ad arricchire molti piatti.
E così domenica mattina mi sono presa un'oretta tutta per me e, camminando camminando, ne ho raccolto un bel mazzetto.
La cosa buffa del finocchietto è che, pochi minuti dopo che è stato reciso si affloscia; così, per essere sicuri di averne a sufficienza bisogna che ne prendiate, ad occhio, il doppio di quel che pensate vi possa servire.
Con quello che ho raccolto ho preparato i malloreddus, un formato di pasta tradizionale della Sardegna che di solito si accompagna al sugo alla campidanese, con pomodoro e salsiccia.
Nel mio caso l'ho aromatizzato con il finocchietto, e l'ho accompagnato con un condimento di cipolle caramellate e crema di alici.
Strumento imprescindibile per farli è questo:


una sorta di grattugia che imprime sulla pasta le tipiche righe, necessarie a raccogliere il sugo.
Il risultato finale, decisamente soddisfacente, lo vedete:


Vi racconto il resto, vi va?




Per due persone:

La pasta
200 g di semola di grano duro rimacinata
1 mazzo di finocchietto selvatico lessato
acqua avanzata dalla cottura del finocchietto
sale
olio

La salsa

250 g di alici sottosale
acqua avanzata dalla cottura del finocchietto
gambi di finocchietto 
aceto
olio

Il condimento

3 cipolle ramate
olio 
vino
sale

Prima di tutto dividete il rametto centrale del finocchietto dai ciuffetti e mettete da parte questi ultimi per lessarli. Una volta lessato tritatelo minuziosamente aiutandovi con un po' di acqua di cottura. Mettete tutto al centro della fontana di semola, aggiungete il sale, un goccio d'olio e iniziate ad impastare. Quando avrete ottenuto una pallina liscia ed omogenea mettetela in frigo a riposare per almeno mezzora.
Intanto dissalate e deliscate le alici che dovrete mettere a bagno in acqua e aceto per trenta minuti, sciacquare e rimettere a bagno.
Fatto questo ricopritele con l'olio e i gambi del finocchietto così che si aromatizzino.
Pulite anche le cipolle, tagliatele grossolanamente e fate cuocere a vapore.

Togliete dal frigo l'impasto, ricavatene delle strisce arrotondate spesse meno di un centimetro e tagliatele via via come fossero gnocchetti. Finite passandoli nella "grattugia". 
Io li ho lasciati riposare una notte, così nel grattempo anche le alici si sono aromatizzate a dovere. 

Realizzate la salsa con le acciughe che avrete liberato dai rametti del finocchietto e dall'olio in eccesso (mettete da parte quest'ultimo), frullandole con un po' della solita acqua avanzata.

Finite il condimento mettendo a scaldare l'olio aromatizzato delle alici con tutti i rametti. Una volta caldo, eliminate questi e buttateci le cipolle che dovranno diventare caramellate. Sfumatele in fondo con un vino bianco secco e schiacciatele con una forchetta.

E' il momento della pasta. Mettete l'ultima acqua avanzata dalla lessatura in pentola con altra acqua, portate a bollore, salate e cuocete i malloreddus.

Scolateli e ripossateli nelle cipolle. Servite su un piatto sul fondo del quale avrete adagiato la salsa di alici.




sabato 20 aprile 2013

Maltagliati primaverili

Oggi temevo il maltempo, invece il sole resiste ancora, quindi, non fosse per gli inciuci che sto seguendo in diretta per l'elezione del Presidente della Repubblica che mi stanno innervosendo  da morire, potrei dire che è una (quasi) splendida giornata.
Per onorarla a dovere ho deciso di buttarmi sulla pasta fresca e ho fatto i maltagliati. Che ve ne pare?


Ingredienti per due persone:

Per i maltagliati:

400 g di semola di grano duro
1 cucchiaio di olio
acqua q. b.
sale q. b.

Per il condimento:
1 cipolla piccola
3 carciofi romaneschi
300 g di asparagi coltivati
150 g di ricotta
sale q. .b
pepe q. b.

Procedimento:
Disponete sul piano di lavoro la semola setacciata, un pizzico di sale, acqua e un cucchiaio d'olio e lavorate l'impasto fino ad ottenere una pallina soda. Quindi mettetela in frigo ricoperta da una pellicola e lasciatela riposare per almeno mezzora.

Nel frattempo pulite le verdure e mettete a rosolare a fiamma bassissima la cipolla. Una volta imbiondita aggiungete gli asparagi tagliati a tocchettini e i carciofi a lamelle e fate cuocere aggiungendo il sale e un po' d'acqua.
Portate a cottura mescolando di tanto in tanto, quindi spegnete il fuoco.

Tirate fuori l'impasto, stendetelo sottilissimamente e ricavatene dei triangoli irregolari che metterete nel piano ricoperto di farina ad asciugare.

Mettete a bollire l'acqua per la pasta, buttate i maltagliati, scolateli al dente.
Nella pentola con le verdure aggiungete la ricotta, il pepe bianco macinato al momento, e la pasta scolata. Mantecate qualche istante, impiattate e finite con un giro d'olio a crudo.







mercoledì 20 marzo 2013

Risotto al limone e aneto con gamberi al sesamo

Stamattina mi sono trovata faccia a faccia con la mia mistery box che conteneva del formaggio spalmabile, un limone e dei gamberetti. Ero convinta di avere altri ingredienti, ma al momento di cucinare, mi sono resa conto che mi sbagliavo.
Quindi considerato che era mezzogiorno e che alle due dovevo entrare a lavoro, mi sono preparata una cosa che richiedesse poco tempo e tre, massimo quattro ingredienti.
Ed ecco qui il mio risotto.






Ingredienti per due persone

140 g di riso
1 scalogno
1 limone
500 ml di brodo vegetale
olio di semi di girasole
200 g di formaggio spalmabile
6 gamberi
1 noce di burro
sesamo
aneto
sale

Preparazione

Mettete a sciogliere il burro a fuoco bassissimo, quindi fate appassire lo scalogno. Aggiungete il riso, salate e tostate per 2/3 minuti. Una volta che vedrete i chicchi perlati aggiungete il succo di un limone, fatelo assorbire al riso, quindi procedete la cottura aggiungendo poco a poco il brodo vegetale.
Una volta cotto (lasciatelo abbastanza fluido), aggiungete poco a poco il formaggio spalmabile e fatelo sciogliere. Mi raccomando mettete l'intera quantità, altrimenti il limone "allappa".
A questo punto aggiungete l'aneto e la scorza grattugiata del limone. 
A parte friggete i gamberi che avrete passato nel sesamo in olio di semi di girasole. Una volta cotti adagiateli su della carta assorbente, poi spostateli nuovamente nel sesamo e componete il piatto adagiandoli sopra al risotto.
Concludete con un giro d'olio evo.