venerdì 27 dicembre 2013

Calamarata al pesto di pistacchi e scampi

L'idea di fare il pesto di pistacchi mi è venuta diverse volte, ma poi, puntualmente, mi passava di mente o la mettevo da parte perché la destinavo ad un pomeriggio calmo, di quelli da trascorrere in cucina da soli con un sottofondo di musica jazz. 
Arrivano poi le feste con loro i regali e ti ritrovi sotto l'albero una confezione di pistacchi siciliani, le casse per ascoltare l'Ipod e ti rendi conto che non puoi rimandare oltre: devi trasformare il tuo proposito in azione e farti coinvolgere da questo clima festoso, preparando la leccornia per i parenti che, con te, trascorreranno questi giorni slow. Perché se c'è una cosa che adoro di queste feste è la calma e la sospensione del tempo che ci concediamo durante questi pranzi gioiosi, tutti insieme.
La preparazione di questa pasta non è stata affatto difficile, ma certo laboriosa e un po' lunghina, quindi diciamo pure che è da segnare ed archiviare come ricetta per le serate organizzate, non una cosina da farsi all'ultimo minuto per intendersi.


Ingredienti per 4 persone:
150 g di pistacchi
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di grana padano
olio e sale q.b
16 scampi
1/2 carota
1/2 cipolla
1/2 costa di sedano

In una pentola immergete per 2 minuti i pistacchi sbucciati in acqua bollente, quindi scolarli e privateli della pellicina. Metteteli quindi nel minipimer con l'aglio privato del germe, il grana e l'olio.
Una volta fatto ciò ed ottenuto la consistenza di un pesto, mettete da parte e iniziate a eliminare i gusci dagli scampi, avendo cura di conservare i carapaci che, insieme a mezza cipolla, mezza carota e mezza costa di sedano andranno a formare un brodo di pesce.
Filtrate il brodo e mettete da parte. Scottate 1 minuto per lato la polpa degli scampi, quindi fate cuocere la pasta nel brodo di pesce, scolate al dente (mettete da parte un po' di brodo di cottura) e terminate la cottura in una pentola dove avrete assemblato gli scampi e il pesto, avendo cura di allungare via via il condimento con il brodo, così da ottenere una consistenza che avvolga perfettamente la pasta.



domenica 15 dicembre 2013

Acquacotta

Conoscete l'acquacotta? E' una ricetta maremmana, che, virtuosa come capita spesso alle preparazioni toscane, riusa il pane avanzato e lo trasforma in un piatto unico che ci riconcilia con il mondo. Perché ci ricorda che non si butta il cibo, perché è salutare e, cosa più importante di tutte, perché è irresistibilmente buona! Soprattutto in inverno, quando le serate richiedono un pasto confortevole e magari siamo rientrate esauste dai nostri mille giri, cosa può esserci di meglio di una ricetta che non ci richiede nemmeno di andare a fare la spesa? L'unico ingrediente che magari dovremmo procurarci prima è il cavolo nero, il quid di questo piatto perché chiude perfettamente, con il suo gusto piccante e di carattere, una prelibatezza che non vi deluderà. 

Per 4 persone gli ingredienti sono:
2 coste di sedano
1 cipolla grande
2 spicchi d'aglio
abbondante olio evo
350 ml di passata di pomodoro
1 mazzo grande di cavolo (il mio una volta pulito pesava 250 g circa)
1/2 filo di pane raffermo
sale 



Private l'aglio del germe interno, affettate la cipolla e il sedano e tagliate il cavolo. Mettete tutte le verdure, insieme alla passata, in un tegame e fatele appassire per 20-25 minuti nell'olio.
Contemporaneamente mettete in una pentola a bollire dell'acqua salata. Una volta trascorsi 20-25 minuti vi renderete conto che le verdure si sono ridotte di volume, a questo punto è arrivato il momento di coprirle con l'acqua calda. Lasciatele sobbollire per altri 10 minuti quindi aggiungete il pane raffermo che avrete tagliato a pezzi non troppo piccoli. Cuocete ancora mescolando, fino a che non otterrete una consistenza simile a quella della pappa al pomodoro: sfatta per intendersi. :-) A fine cottura aggiungete, se vi piace un uovo a testa.



"Con questa ricetta partecipo al contest Comfort food di La cucina delle streghe"

giovedì 12 dicembre 2013

Fiori di baccalà su letto di cavolo nero

L'anno scorso durante un periodo che mi ha vista sperimentare tanti tipi di pasta ripiena ho fatto un acquisto decisamente divertente, un set di quattro stampini che aggiungono un tocco di brio ai ravioli.
Nello specifico le formine a disposizione sono quattro: fiore, tondo, cuore, stella.
La ricetta di oggi l'ho realizzata col fiore, il mio stampo preferito perché lascia intorno al ripieno tanta pasta (marciapiede come si dice da noi).



Ingredienti per 65 ravioli

Ripieno
400 g di baccalà lessato
200 g di patate
1 cipolla media
olio evo
sale
pepe

Per la sfoglia 300 g di farina 0
50 g di farina di ceci
acqua

Condimento
2/3 mazzi di cavolo nero
olio evo

Mettete a lessare il baccalà (dissalato in acqua per almeno due giorni, con un ricambio abbastanza frequente) per almeno 30 minuti dalla presa di bollore dell'acqua, quindi scolatelo, eliminate la pelle, le lische e sminuzzatelo. Lessate anche le patate e, una volta morbide, passatele allo schiacciapatate. A parte tritate finemente la cipolla e fatela stufare con molta calma in olio evo. Terminate queste operazioni riunite i tre ingredienti e amalgamate l'impasto.

Per la sfoglia setacciate le due farine e lavoratele con l'acqua e un pizzico di sale. Mettete poi la palla ottenuta a riposare in frigo per almeno 30 minuti e ... buon divertimento! Nel mio caso, non avevo con me la macchina Imperia quindi ho tirato la sfoglia a mano. Lavoro lungo, ma soddisfacente!





Ho condito i ravioli con un goccio d'olio a crudo, e li ho adagiati su un letto di cavolo nero che ho semplicemente passato alla wok con olio e sale. L'unico accorgimento che ho adottato è stato quello di ridurre a striscioline il cavolo prima della cottura. 


mercoledì 4 dicembre 2013

Il pasto "gnudo".

Questa è la seconda versione di gnudi che conosco. Stasera mi sono concessa una super mangiata di questi, che per me, sono un perfetto comfort food. Morbidi, avvolgenti, consolatori. Mi ricordano l'infanzia, e mi fanno sentire salutista. Li ho accompagnati con un sugo al pomodoro semplice, salsa in maremmano, rinvigorita da un pizzico di peperoncino. Very good!




Ingredienti per 4 persone

350 g di ricotta di pecora
150 g di spinaci lessati e strizzati
2 uova 
5 cucchiai di fecola di patata
3 cucchiai di parmigiano
1 pizzico di noce moscata
sale
pepe

Per il sugo
1 spicchio d'aglio
500 ml di passata di pomodoro rustica
1 cucchiaino di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
1 pizzico di peperoncino

Sminuzzate con la mezzaluna gli spinaci, aggiungeteli alla ricotta insieme alle uova, al parmigiano, alla fecola setacciata e alla noce moscata.
Aggiustate di sale e pepe e iniziate a lavorare con la frusta. Quando avrete ottenuto un composto omogeneo mettetelo a riposare in frigo.
Dopo un'oretta tiratelo fuori e iniziate con due cucchiai a modellare delle quenelle. Passateli nella farina e immergeteli nell'acqua bollente salata. Portateli a cottura a fiamma non troppo alta, altrimenti rischiate la rottura. Gli gnudi vanno scolati quando salgono in superficie, come gli gnocchi.
Conditeli con un sugo di pomodoro velocissimo che io ho fatto così: ho rosolato a fiamma molto dolce l'aglio, quindi ho aggiunto la passata corretta con un cucchiaino di zucchero e mezzo di sale, più un pizzico di peperoncino. Dopo 5 minuti ho spento tutto.
Condite gli gnudi e la pappa è pronta!

"Con questa ricetta partecipo al contest Comfort food di La cucina delle streghe"






martedì 3 dicembre 2013

Rigatoni con polpa di granchio, pepe rosa e crema di piselli secchi

Adoro la pasta, soprattutto quando a condirla sono i sughi senza pomodoro, che, secondo me, a volte rischia di coprire troppo il sapore di grano. Uno dei miei piatti preferiti è infatti l'aglio e olio, se non olio a crudo e parmigiano.
La ricetta che segue mi frullava per la testa da un po', ma solo oggi ho trovato la chiusa perfetta e così l'ho messa alla prova...
Si tratta di rigatoni alla polpa di granchio e pepe rosa, avvolti in una crema di piselli secchi. Il risultato finale è convincente, anche se speravo diventasse più verde...voi che ne pensate?


Ingredienti per due persone

160 g di rigatoni
180 g di polpa di granchio
1 scalogno 
1 cucchiaino di pepe rosa in grani
2 mestoli colmi di crema di piselli secchi
1/2 bicchiere di vino bianco
olio evo q. b.
sale

Fate appassire a fuoco bassissimo lo scalogno nell'olio insieme ai grani di pepe. Una volta che lo scalogno avrà aromatizzato l'olio eliminatelo ed aggiungete la polpa di granchio. Cuocete per un minuto, dopo di che sfumate con il vino bianco e fate evaporare. Una volta evaporato spegnete il fuoco. Aggiustate di sale e pepe.
Sciacquate molto bene i piselli secchi, quindi metteteli sul fuoco completamente ricoperti d'acqua con una presa di sale. Fate cuocere fino a che non si sfaldano, quindi prendetene una parte e frullateli. Nel frattempo lessate la pasta scolandola prima del termine indicato nel pacchetto e mantecatela con la polpa di granchio, la crema di piselli e un po' di acqua di cottura che avrete lasciato da parte. Terminate con un giro di olio a crudo.

domenica 1 dicembre 2013

Torta frutta fresca e secca

Una di quelle giornate in cui si ha voglia di qualcosa di soffice e dolce...




Ingredienti

180 g di farina
3 uova
180g di zucchero
180g di burro
½ bustina di lievito chimico
1 pizzico di sale
2 pere
1 mela 
1 manciata di mandorle intere


Preriscaldate il forno a 180°.
Sbattete le uova con lo zucchero fino ad ottenere una crema chiara e spumosa. Incorporate la farina, il sale, il burro fuso e il lievito. Quando tutto sarà amalgamato, aggiungete la mela e le pere tagliate a tocchetti e le mandorle.
Infornate per 30 minuti. Vale la prova stecchino!
Una volta raffreddata, cospargete la superficie con dello zucchero a velo.

P.S. Per un tocco in più: aggiungete della cannella e della noce moscata all'impasto!


sabato 30 novembre 2013

Torta nocciole e cioccolato con ganache al caffè.

Benvenuto freddo! E' giunto il momento delle coccole culinarie! Scateniamoci col cioccolato, torniamo a sfornare torte a gogò (accento perché italianizzo) e corrompiamo amici e colleghi.
Con la torta che pubblico oggi, in ritardissimo rispetto alla data di realizzazione, ho conquistato proprio tutti. Primo perché non è troppo dolce, secondo perché, con le nocciole e il cioccolato in scaglie regala una sensazione velata di croccantezza che diverte, terzo perché, con la nota amara del caffè, acquisisce un carattere deciso.


Ingredienti

2 uova
150 g di farina 00
100 g di zucchero
100 g di nocciole tostate
1/2 bicchiere di latte
70 g di burro
50 g di cioccolato fondente al  60%
1 stecca di vaniglia
1 bustina di lievito

Per la ganache

100 g di cioccolato bianco
1/2 tazzina di caffè amaro

Pesate gli ingredienti ed incidete la stecca di vaniglia. Aggiungete i semi ricavati direttamente allo zucchero.
Dividete i tuorli dagli albumi, quindi iniziate a lavorare i primi con lo zucchero fino a quando non li vedrete belli spumosi. Unite poco alla volta il burro ammorbidito, la farina con il lievito, le nocciole, le scaglie di cioccolato, il latte.
A parte montate gli albumi a neve ed incorporateli con molta delicatezza al resto. Preriscaldate il forno a 180°. Infornate per 30-40 minuti nella modalità statica.
Una volta cotta disponete la torta su una griglia e preparate la ganache, facendo sciogliere a bagnomaria il cioccolato bianco al quale dovrete aggiungere il caffè alla fine. Ricoprite la torta e fate solidificare.



Con questa ricetta partecipo al contest Cucinando tra cielo e terra. Profumi e sapori d'autunno.

martedì 5 novembre 2013

Lonza di maiale profumata alla liquirizia su riduzione di melagrana

Durante lo scorso fine settimana ho avuto la piacevole occasione di recarmi ad una fiera gastronomica che ogni anno si ripete nella mia città, e che offre l'opportunità, per un fine settimana, di assaggiare cibi da strada provenienti da diversi paesi europei e di acquistare prodotti tipici anche nazionali.
Come ogni anno non ho potuto fare a meno di comprare diverse spezie e radici, tra le quali quella che ha ispirato la ricetta di oggi: una lonza di maiale alla liquirizia su riduzione di melagrana, accompagnata da un flan di cavolfiore.
La foto poteva venire decisamente meglio, ma si sa, quando la fame incalza e avete un compagno famelico che pressa, il book va a farsi benedire.
Comunque ve la presento, e di seguito ve la racconto.


Ingredienti



500 g circa di lonza di maiale

12 bacche di ginepro

1 spicchio d'aglio
4 bastoncini di radice di liquirizia
olio
aceto di mele
sale
1 l di latte
1 cavolfiore di medie dimensioni

Per la riduzione alla melagrana:
1 melagrana
1/2 cucchiaino di amido di mais

Preparazione

Rifilate la carne eliminando il grasso, quindi bagnatela con qualche goccia di aceto di mele, salatela e massaggiatela per qual che minuto. Adagiatela in una pirofila e cospargetela con le bacche di ginepro che avrete schiacciato con un coltello in precedenza. Aggiungete quindi i bastoncini di liquirizia dopo averli spezzati ognuno a metà, e l'aglio, senza germe interno.
Ricoprite di olio e lasciate marinare in frigo almeno 12 ore.
Al termine della marinatura mettete la lonza in un tegame con poco liquido di marinatura passato al setaccio e copritela interamente con il latte.
Mettete quindi a cuocere a fuoco moderato per circa 40 minuti con il coperchio.
Una volta cotta scolare dal latte e mettere da parte.
Contemporaneamente cuocete al vapore il cavolfiore per dieci minuti, e una volta pronto mettete da parte in attesa di terminare la cottura mettendolo nel tegame con il latte avanzato dalla lonza. Dopo circa 15 minuti passate al mixer ed aggiustate di sale e pepe.
Per quel che riguarda la melagrana sbucciatela e sgranatela, quindi passatela al pelapatate e aggiungete al succo ottenuto 1/2 cucchiaino di amido di mais. Mettete sul fuoco e cuocete a fuoco bassissimo fino ad ottenere una salsa vischiosa.





mercoledì 30 ottobre 2013

Pane con farina di kamut e nocciole

Questo è delizioso. La ricetta è una delle prime che ho sperimentato con la macchina del pane ed è stata subito un successo. E' ideale per la colazione, con o senza crema alle nocciole... ;-), ma, vi stupirò, è interessante anche col salame. Questi tipi di pane, arricchiti con frutta secca, semi, cioccolato, li ho apprezzati in Francia, dove vado spesso per trovare mia sorella. Beh, in quelle occasioni non mi faccio mai mancare una visita ad una boulangerie, con tutte quelle prelibatezze e quei profumi...e poi, una volta entrati come rinunciare a prendere tanto pane quanto ne servirebbe ad una famiglia di otto persone? Non lo so. ;-) 

Questa ricetta appunto l'ho recuperata grazie ad un'amica di mia sorella.

270 g di farina di tipo 1 (da noi va bene la 00)
70 g di farina di kamut
200 ml di acqua
40 g di nocciole
2 cucchiaini di lievito in polvere
1 cucchiaio di olio d'oliva
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di succo di limone

Il programma da usare è quello per pane bianco e le nocciole vanno aggiunte quando la macchina le chiede. Ella per esprimersi nel mio caso fa beep!!! ;-) L'unico accorgimento da adottare, se si esclude quello di setacciare la farina, è di non mettere il sale vicino al lievito quando si inseriscono gli ingredienti nel cestello.
Buon esperimento

martedì 15 ottobre 2013

Gnocco ripieno ai porcini

Uhm...finalmente l'autunno, la mia stagione preferita, con le giornate che si accorciano, le serata a casa, la scuola che rinizia e quei colori meravigliosi sugli alberi e nei boschi.
I funghi che tornano protagonisti e i pranzi domenicali che tornano a farci assaporare il tempo lento. Questo sabato con i primi funghi di stagione abbiamo onorato uno splendida giornata tra amici, con chiacchere, risate e buon vino.
La ricetta che segue è stato il nostro primo, una vera coccola.


Ingredienti:

300 g di patate lesse
100 di farina 0
300 g di funghi porcini freschi
2 spicchi d'aglio
olio
sale
pepe bianco
besciamella ai porcini 

Preparate il sugo mettendo a scaldare gli spicchi d'aglio nell'olio, quindi aggiungete i porcini tagliati grossolanamente, salate, pepate e dopo circa 5 minuti spegnete tutto. Mettete a bollire le patate in acqua salata, quindi schiacciatele, aggiungete la farina setacciata e lavorate l'impasto.
Stendetelo poi sopra la pellicola con un mattarello e cospargetelo con i porcini che avrete passato al mixer per pochi istanti dopo averli scolati dall'olio (per intendersi dovete ottenere la consistenza di un ragù).
Arrotolate tutto aiutandovi con la pellicola e chiudete il rotolo stringendo bene. Sigillate poi con uno spago a mo' di caramella e fate bollire per 20 minuti circa.
Nel frattempo, con l'olio rimasto dalla cottura dei porcini realizzate una besciamella.
Per le dosi regolatevi così: misurate l'olio, aggiungete uguale quantità di farina e poi il latte, a filo, mescolando piano piano a fiamma bassa. Per sapere quanto latte utilizzare considerate che dovrà essere in quantità 10 volte maggiore rispetto agli altri due ingredienti.

Es: 50 ml di olio, 50 g di farina, 500 ml di latte.

Una volta pronto il rotolo scartatelo, scolatelo, tagliatelo a fettine e conditelo con la besciamella.




lunedì 14 ottobre 2013

Trippa alla romana con scarpetta di pane al curry


Il matrimonio tra la trippa alla romana, piatto della tradizione, e il pane aromatizzato al curry l'ho trovata interessante. Il gusto avvolgente e dolciastro della trippa al sugo trova infatti un ottimo contrappunto nell'aroma deciso di questo pane, che coadiuva, rafforzandolo, il carattere del pecorino romano. Poi, visto che anche l'occhio vuole la sua parte, non posso non segnalare come i colori di questo piatto siano ben bilanciati.

Per la trippa:

600 g di trippa
1/2 cipolla
1/2 costa di sedano
1/2 carota
250 g di pomodori datterini pelati
1/2 bicchiere di vino rosso
olio 
sale 
menta q. b.
1 cucchiaio di pecorino romano

Preparazione:

A fuoco bassissimo soffriggete la cipolla, il sedano e la carota tagliati a dadini fino a che saranno quasi sfatti. Quindi frullateli e rimetteteli in padella. Aggiungete la trippa, salate ancora e lasciate che si insaporisca. Il soffritto frullato dovrà avvolgerla completamente. A questo punto aggiungete il vino e fatelo sfumare. Infine, dopo aver ricavato dai pomodori datterini solo la polpa, aggiungeteli alla trippa e fate cuocere almeno 40 minuti.
Una volta pronta, aggiungete la mentuccia e il pecorino romano e mantecate. Prima di servire condite con un filo di olio evo.

Per il pane al curry:

230 ml di acqua
350 g di farina 0
2 cucchiaino di lievito madre in polvere
1 cucchiaino di zucchero
1 di sale
2 cucchiaino di olio evo
1 cucchiaino e mezzo di curry
20 g di semi di girasole

Preparazione:

Mettete nella macchina del pane i liquidi, quindi aggiungete la farina setacciata con lo zucchero, il lievito, il curry e, a parte il sale. 
Impostate la macchina del pane con il programma base e aggiungete i semi di girasole quando la macchina farà beep.



lunedì 30 settembre 2013

Torta pere e zenzero

Questo dolce vi conquisterà per il sapore originale e per la rapidità della preparazione!






Ingredienti
180 g di farina
3 uova
180g di zucchero
20 cl di latte
10 cl d’olio di girasole
½ bustina di lievito chimico
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di zenzero
2 pere


Preriscaldate il forno a 180°.
Sbattete le uova con lo zucchero fino ad ottenere una crema chiara e spumosa. Incorporate la farina, il sale, il latte, l’olio e il lievito. Quando tutto sarà amalgamato, aggiungete le pere con la buccia tagliate a tocchetti e lo zenzero in polvere o a pezzettini.
Infornate per 30 minuti. Vale la prova stecchino!
 

martedì 24 settembre 2013

Soufflé di verdure e primo sale

Oggi avevo appuntamento dal parrucchiere sul presto, e all'inizio, per dirla tutta, volevo chiamare e rimandare l'appuntamento, mi era venuto troppo sonno. Ma ho resistito e ci sono andata, così mi sono fatta coccolare e sono uscita con un sorriso a trentadue denti e tanta voglia di passeggiare, in questa splendida giornata piena di sole.
Così ho deciso di concedermi del tempo per rilassarmi e passeggiare un po'.
Strada facendo mi sono ritrovata in centro, e, riflettendo sul fatto che ancora non avevo pensato a niente per la cena, ho deciso di fare un salto dal mio fruttivendolo di fiducia.
Aveva dei porri bellissimi che non ho potuto farmi scappare e delle zucchine appena colte.
Ho preso entrambi e mi sono diretta a casa, dove mi aspettava uno splendido primo sale di capra, regalo di un amico del mio compagno.
Quel primo sale mi incuriosiva tanto ed ero indecisa se mangiarlo in purezza o se creare un piatto di cui fosse principe.
Ovviamente ho scelto la seconda opzione.



Ingredienti per due persone

3 uova
4 porri
2 zucchine piccole
200 g di primo sale di capra
1 cucchiaino raso di aneto
sale q. b.

Tagliate a rondelle sottili le zucchine e la parte bianca dei porri, quindi metteteli a stufare in padella con poco olio, acqua e sale.
Una volta cotti levateli dal fuoco, fate freddare la pentola e aggiungete il primo sale che avrete in precedenza schiacciato con una forchetta.
Unite poi i rossi d'uovo sbattuti e a parte montate a neve gli albumi.
Incorporateli al resto dal basso verso l'alto, riempite i contenitori e mettete a cuocere a bagnomaria col forno statico a 180°.
Circa 30 minuti.

venerdì 13 settembre 2013

Scampoli d'estate. Fiori di zucca fritti

Che dire...con questo caldo prolungato ci possiamo concedere ancora tante soddisfazioni culinarie, come ad esempio i meravigliosi, commoventi, golosissimi fiori di zucca fritti con fiordilatte e alici!
Li aspetto tutto l'anno! E mi fermo qui perché qualsiasi altro commento sarebbe superfluo, non credete?




Ingredienti 

16 fiori di zucca
2 fiordilatte
16 filetti di alici
225 g di farina 0
300 ml di birra
1 cucchiaino di lievito per pizza
1 cucchiaino e mezzo di sale

Eliminate i pistilli dai fiori e lavate accuratamente questi ultimi avendo cura di metterli ad asciugare a testa in giù affinchè rimangano con i petali ben aperti.
Nell'attesa preparate il fiordilatte tagliandolo a striscioline di 1 cm di spessore. Mettetele a scolare: il latte darebbe fastidio durante la frittura.
Intanto preparate la pastella: setacciate la farina, aggiungete il sale, la birra fredda, ed infine il lievito. Mescolate energicamente con una frusta e lasciate riposare in frigo per almeno trenta minuti.
Una volta che la pastella è pronta procedete avvolgendo i bastoncini di mozzarella nei filetti di alici, quindi metteteli dentro ai fiori, passate tutto nella pastella e friggete in abbondante olio di semi di girasole.
Salate a piacere.

Gnudi

Gli gnudi sono un primo leggero e delicato, realizzato con il ripieno dei tortelli ricotta e spinaci, senza pasta di copertura. Una sorta di gnocco molto morbido, da condirsi con un sugo al pomodoro o con il burro e la salvia. 
Il piatto è di origine contadina, ed è tipico della Toscana in generale, della zona maremmana e senese in particolare. In questo caso li ho lucidati con burro e salvia ed ho aggiunto solo un po' di pinoli tostati. Mi è piaciuta questa combinazione perché i pinoli hanno fatto da contrappunto alla consistenza dello arrendevole dello gnudo. Ma ora vi lascio alla ricetta.


Ingredienti per circa 20 gnudi:

350 g di spinaci lessati e strizzati 
300 g di ricotta mista
6 cucchiai di pangrattato
6 cucchiai di parmigiano
2 uova
sale
pepe q. b.


Per prima cosa lasciate una notte la ricotta in frigo adagiata su un colapasta e avvolta in un tovagliolo affinché perda la parte liquida. Pulite e lessate gli spinaci, scolateli e strizzateli, quindi cominciate a sminuzzarli finemente con un coltello. Uniteli alla ricotta, poi aggiungete le uova, il formaggio e, poco a poco, il pangrattato.
Aggiustate di sale e pepe e fate riposare in frigo.
Intanto portate a bollore l'acqua e realizzate delle quenelle con l'impasto, passatele nella farina e fate cuocere a fiamma non troppo alta. Devono sobbollire. 
Quando salgono, così come gli gnocchi, sono pronti. Ripassateli in padella con il burro e la salvia, quindi decorate con i pinoli che avrete tostato in padella.

domenica 8 settembre 2013

Funghi sott'olio

Ieri sono stata nel bosco ed ho trovato i "sanguinelli", erano molti per cui ho deciso di conservarne un po' sott'olio. Vi posto la ricetta.


Ingredienti:

1 kg di funghi
olio extravergine di oliva
aceto
2 spicchi d’aglio
3 foglie di alloro
 pepe 4 stagioni in grani
altre spezie a piacere

Scegliete dei funghi sani, piccoli e sodi. Puliteli accuratamente con un coltellino ed un pennello. I funghi più grandi possono essere tagliati in pezzi di 2/3 cm di diametro.
Fate soffriggere in una pentola antiaderente dell’olio extravergine di oliva con gli spicchi di aglio, le foglie di alloro e qualche grano di pepe. Una volta imbiondito l’aglio, coprite i funghi con una miscela di acqua e aceto (in parti uguali). Portate ad ebollizione e lasciate cuocere per 20 minuti a fuco vivo. Eliminate via via le impurità eventualmente venute a galla. Quindi, togliete la pentola dal gas e lasciate raffreddare il tutto. Scolate i funghi e fateli asciugare bene su un canovaccio pulito.
Una volta asciutti, metteteli in dei vasi di vetro precedentemente sterilizzati, e ricopriteli completamente con l’olio. Se desiderate, potete aggiungere spezie essiccate come peperoncino, pepe in grani, origano… Chiudete ermeticamente i vasi facendo attenzione a che non rimangano bolle d’aria all’interno. Per questo, potete picchiettare i vasi sul tavolo, di modo che l’aria eventualmente intrappolata fuoriesca.
Fate riposare i vasi per almeno un mese al buio in un ambiente fresco e secco. In questo modo i funghi si conservano per circa sei mesi. Dopo l’apertura conservare in frigorifero.